Già il nome ci riporta all’origine spagnola. Deriva infatti dalla modalità di trattare il pesce tipica della Spagna che si chiama "escabece". La scavecciatura si discosta dalla marinatura in quanto nella seconda l’anguilla viene arrostita e immersa in una soluzione di aceto e aromi, mentre nello scaveccio, l’anguilla tagliata a rocchi, viene fritta e poi coperta dall’aceto, peperoncino, aglio e rosmarino, scaldati nell’olio di frittura.
Ingredienti per 6 persone
1 kg e ½ di anguille di taglia media
6 spicchi d’aglio
1 peperoncino rosso piccante
4 dl di aceto di vino bianco
½ l di vino bianco secco
30 gr di farina
Sale e pepe in grani
Rosmarino
Olio da frittura
Preparazione
Le anguille, se di taglia media non vanno spellate. Privarle solamente delle interiora, della testa e della coda, scorciare le pinne, lavarle asciugarle e tagliarle a tocchetti. Infarinare leggermente i tocchetti e friggerli in abbondante olio bollente. Ritirali dorati con la spatola forata e adagiarli su carta assorbente, quindi salarli. Disporli in una capace insalatiera dotata di coperchio. Per preparare la salsa "escabece" alla spagnola o l’"ascio" all’orbetellana, mettere aceto, vino, aglio pelato e schiacciato, peperoncino spezzettato e privato dei semi, 6 grani di pepe e un rametto di rosmarino in una pentola e portare ad ebollizione. Lasciare intiepidire e versare il tutto sui tocchi di anguilla fritti. Far riposare ben chiusi e al fresco e dopo almeno un paio di giorni sono pronte da gustare accompagnate con del vino bianco freschissimo.